Articolo di Mercoledì 26 gennaio 2011 del Giornale di Vicenza (.pdf)
I dati delle iscrizioni si sapranno dopo la metà di febbraio, ma dalle proiezioni il futuro dell'alberghiero appare all'insegna dei grandi numeri. Circa 150 le richieste di stage pervenute nelle scorse settimane al Da Schio, l'istituto professionale che conta in tutto 930 alunni tra diurno e serale e che lo scorso anno ha tenuto a battesimo il nuovo indirizzo enogastronomico, decollato con il botto, visto che sono state formate da subito quattro classi prime.
Quest'anno il copione rischia di ripetersi identico, almeno stando all'affluenza agli incontri organizzati dalla scuola di via Baden Powell per presentare l'offerta formativa («neanche un posto a sedere», fa sapere il preside Enrico Delle Femmine) e alla partecipazione dei ragazzi di terza media ai ministage di orientamento che costituiscono una sorta di anteprima di quelle che saranno poi le iscrizioni effettive. Stando a questi dati le classi prime ai blocchi di partenza a settembre 2011 potrebbero essere sei o addirittura sette, tenendo conto dei ripetenti che si reiscrivono. «Troppe - spiega Delle Femmine - rispetto agli spazi a disposizione, attualmente tutti occupati, compreso le aule costruite per ultime al piano superiore dell'edificio».
Per questo che nei prossimi giorni al Da Schio è in programma una ricognizione da parte dei tecnici della Provincia, per capire se è possibile ricavare qualche aula in più oppure se sarà necessario ricorrere ad una succursale dove ospitare alcune classi dell'alberghiero il prossimo anno scolastico. Nel frattempo, si pensa anche a come arginare le domande che a giorni si riverseranno sul neonato corso di studi, evidentemente preso in considerazione in questi tempi di crisi e di occupazioni che latitano anche per il fatto di offrire una professionalità facilmente spendibile sul mercato del lavoro.
Ristoranti, bar, enoteche, catering, esercizi commerciali come pasticcerie, panifici, gastronomie rappresentano sbocchi possibili di questo indirizzo che anche all'Artusi di Recoaro, nonostante la paventata apertura di Vicenza, non ha subito flessione alcuna. «Questo fa piacere, ma al tempo stesso preoccupa, perché per quanto ci riguarda temiamo di subire un'ondata di richieste complicata da gestire dal momento che per i prossimi quattro anni avremo soltanto classi in entrata e nessuna in uscita», prosegue Delle Femmine, certo di essere costretto ad escludere più di qualche studente. Non a caso il Consiglio d'istituto sta mettendo a punto una serie di criteri di ammissione, in vista della scadenza delle iscrizioni, il 12 febbraio prossimo. Tra questi il tempo di percorrenza per raggiungere la scuola. «Mi auguro di non utilizzarli, ma se proprio sarà necessario la precedenza sarà data a chi, magari abitando fuori città, impiega meno tempo a raggiungere il Da Schio che non Recoaro o Castelfranco», conclude Delle Femmine che assicura priorità anche in base all'ordine di iscrizione, dando quindi preferenza ai moduli che arriveranno in segreteria entro i tempi stabiliti dal Ministero.
Quest'anno il copione rischia di ripetersi identico, almeno stando all'affluenza agli incontri organizzati dalla scuola di via Baden Powell per presentare l'offerta formativa («neanche un posto a sedere», fa sapere il preside Enrico Delle Femmine) e alla partecipazione dei ragazzi di terza media ai ministage di orientamento che costituiscono una sorta di anteprima di quelle che saranno poi le iscrizioni effettive. Stando a questi dati le classi prime ai blocchi di partenza a settembre 2011 potrebbero essere sei o addirittura sette, tenendo conto dei ripetenti che si reiscrivono. «Troppe - spiega Delle Femmine - rispetto agli spazi a disposizione, attualmente tutti occupati, compreso le aule costruite per ultime al piano superiore dell'edificio».
Per questo che nei prossimi giorni al Da Schio è in programma una ricognizione da parte dei tecnici della Provincia, per capire se è possibile ricavare qualche aula in più oppure se sarà necessario ricorrere ad una succursale dove ospitare alcune classi dell'alberghiero il prossimo anno scolastico. Nel frattempo, si pensa anche a come arginare le domande che a giorni si riverseranno sul neonato corso di studi, evidentemente preso in considerazione in questi tempi di crisi e di occupazioni che latitano anche per il fatto di offrire una professionalità facilmente spendibile sul mercato del lavoro.
Ristoranti, bar, enoteche, catering, esercizi commerciali come pasticcerie, panifici, gastronomie rappresentano sbocchi possibili di questo indirizzo che anche all'Artusi di Recoaro, nonostante la paventata apertura di Vicenza, non ha subito flessione alcuna. «Questo fa piacere, ma al tempo stesso preoccupa, perché per quanto ci riguarda temiamo di subire un'ondata di richieste complicata da gestire dal momento che per i prossimi quattro anni avremo soltanto classi in entrata e nessuna in uscita», prosegue Delle Femmine, certo di essere costretto ad escludere più di qualche studente. Non a caso il Consiglio d'istituto sta mettendo a punto una serie di criteri di ammissione, in vista della scadenza delle iscrizioni, il 12 febbraio prossimo. Tra questi il tempo di percorrenza per raggiungere la scuola. «Mi auguro di non utilizzarli, ma se proprio sarà necessario la precedenza sarà data a chi, magari abitando fuori città, impiega meno tempo a raggiungere il Da Schio che non Recoaro o Castelfranco», conclude Delle Femmine che assicura priorità anche in base all'ordine di iscrizione, dando quindi preferenza ai moduli che arriveranno in segreteria entro i tempi stabiliti dal Ministero.
da IL GIORNALE DI VICENZA di Mercoledì 26 Gennaio 2011