Samuel Artale |
Samuel Artale Von Belskoj è nato nel 1937 a Rostock, in Germania figlio di genitori ebreo-prussiani.
Il 13 aprile del 1944 viene deportato ad Auschwitz insieme alla sua famiglia della quale non ebbe più notizie. Il 27 gennaio del '45, dopo la liberazione e grazie a un'organizzazione ebrea venne mandato in un orfanotrofio negli USA. Spinto da sentimenti di odio e vendetta si dedicò a uno studio sfrenato che gli permise di arruolarsi nell'aviazione. Durante il suo stanziamento in Italia conobbe la moglie che fu la prima a riuscire a placare concretamente il suo spirito di vendetta e il suo animo grazie all'amore.
Il signor Artale ha raccontato davanti a noi la sua memoria, una testimonianza straordinaria e commovente degli orrori della Shoah e così facendo ci ha dato modo di capire meglio cosa ha significato questo terribile evento. Il nostro ospite ci ha detto che i suoi interventi non avvengono da molto e che ha deciso di farsi avanti quando il presidente dell'Iran e un docente universitario italiano hanno iniziato una "campagna" nella quale negavano (e continuano a farlo) l'esistenza della Shoah. Dopo aver cercato più volte di mettersi in contatto con loro senza mai ricevere una risposta decide di iniziare a raccontare e trasmettere agli altri le atrocità vissute affinché tutti diventino a loro modo "testimoni" per non dimenticare.
La Germania nazista pianificò meticolosamente e pose in essere la distruzione sistematica di un intero popolo e di altre popolazioni ritenute inferiori. Questo progetto di sterminio, frutto di malvagità e follia, non può essere negato, archiviato o dimenticato.
Le crudeltà e le atrocità che abbiamo avuto modo di ascoltare penso abbiano cambiato tutti.
Tratto dal “Mischiotto” e firmato Alex Moloce.