Il dirigente denuncia la crisi di spazi per i laboratori e le incertezze sul futuro della succursale a Sant´Antonino
Attualmente le classi dell´alberghiero sono 17 che a settembre saliranno a 23 per effetto di 6 nuove prime e di nessuna classe in uscita. Numeri che hanno spinto addirittura ad ipotizzare lezioni pomeridiane. «Detta così sembra semplice - prosegue Sozzo - ma come si fa a proporre agli studenti di venire a scuola di pomeriggio? A che ora rincaserebbero la sera e soprattutto che problemi verrebbero a crearsi con i trasporti?». Interrogativi che assillano il professionale che anche il prossimo anno, come è sempre stato finora, dovrà ricorrere alla cucina del vicino istituto San Gaetano a cui la Provincia paga un affitto annuale. «Il progetto per costruire nel cortile dell´istituto un´altra cucina, oltre a quella interna realizzata un paio d´anni fa, c´era ed erano anche stati stanziati i fondi: un milione e duecentomila euro - prosegue il capo d´istituto - poi il patto di stabilità ha congelato tutto e adesso ci ritroviamo con una scuola che cresce e non ha laboratori a sufficienza». Una situazione che ha costretto l´istituto ad arginare le iscrizioni, applicando una serie di criteri individuati dal Consiglio d´istituto con l´obiettivo di sfoltire le richieste che, probabilmente, a causa di questi filtri sono arrivate meno numerose rispetto allo scorso anno e che in qualche caso si sono indirizzate altrove.
«Sappiamo con certezza - precisa Sozzo - che più di qualche studente residente in città si è iscritto direttamente all´Artusi di Recoaro, perchè sicuro di trovarvi laboratori e strutture adeguate. Non vorremmo però che il trend diventasse questo. L´alberghiero a Vicenza, se pure con un iter travagliato, è stato voluto e aperto con grande determinazione, sulla scia di un settore che a livello nazionale tira. La Provincia ci dica cosa intende fare, se sostenere questo indirizzo rispondendo alle esigenze del territorio oppure lasciarlo morire». Ma le risposte dovranno arrivare non solo sui laboratori, ma anche sulla succursale di San´Antonino che a settembre dovrebbe essere lasciata libera dal Lampertico. «Quegli spazi ci farebbero comodo - conclude Sozzo - potrebbero ospitare alcune classi del turistico. E in sede centrale avremmo un po´ di ossigeno in più».
da Il Giornale di Vicenza del 12 aprile 2013