La replica del commissario della Provincia alle lamentele
Schneck: «Abbiamo voluto l´attivazione del corso e la difenderemo. Se il preside non riesce a gestire la situazione, vada a dirigere una scuola del Sud»Mancano aule e il nodo cucine preoccupa il dirigente dell'istituto “Da Schio”, Giuseppe Sozzo, che accusa la Provincia di non aver risposto agli appelli e di far morire il nuovo indirizzo che tanto successo sta ottenendo a tal punto che si sono dovute respingere le domande di iscrizioni. Da palazzo Nievo il commissario dell´ente, il leghista Attilio Schneck, non ci sta e replica: «Quella specializzazione, in una scuola della città, l´ha voluta fortemente la Provincia ed è grazie alla Provincia che è stata attivata. Non solo. Continueremo a difenderla - dichiara con forza -, ma il preside deve rendersi conto che la situazione è cambiata. Non ci sono più risorse. Non ne abbiamo neppure per intervenire su alcuni immobili per adeguarli alle norme di sicurezza antincendio. Le continue lamentele di Sozzo sono fuori luogo. Se non riesce a gestire questa situazione delicata, se ne vada a fare il preside in una scuola del Sud. E allora vedrà la differenza».
LA STORIA INFINITA. La questione della situazione all´alberghiero al “Dal Schio” tiene banco da anni. E ogni anno è un terno al lotto. I numeri parlano di un boom di iscrizioni a cui si è sempre cercato di far fronte. «Ma gli spazi delle aule a disposizione e quelli delle cucine sono limitati, non possiamo inseguire ogni anni il flusso delle iscrizioni. Ci si deve adeguare e soprattutto limitare», dice ancora Schneck, affiancato dai dirigenti. E così la proposta della giunta di palazzo Nievo, lo scorso ottobre, e sottoposta al preside Sozzo, puntava a rispondere alle richieste degli studenti vicentini. «Abbiamo invitato il dirigente a chiudere l'indirizzo tecnico turistico, già peraltro presente al “Piovene”. Questo avrebbe permesso di guadagnare aule. Ma l´idea è stata bocciata».
L´APPELLO. Risultato? Il dirigente, a distanza di mesi, prospetta una situazione preoccupante per settembre: l´aumento del numero delle classi che salirà da 17 a 23 (le nuove prime saranno sei, ma non ci saranno classi in uscita). «Sicuramente - spiegano dalla Provincia - riusciremo a trovare aule in altri istituti per fronteggare alle nuove esigenze, magari al “Canova” e in altri istituti. Resta il nodo delle cucine: i laboratori oggi a disposizione sono due. Il primo, interno al “Da Schio”, il secondo al “San Gaetano” al quale chiederemo un aumento della disponibilità. Vedremo se saranno in grado di darci risposta positiva. In ogni caso, il dirigente dovrebbe spingere sulla rotazione piena per riuscire a recuperare aule, ottimizzando con l´uso dei laboratori. La cucina nuova all´interno del “Da Schio”? È da mesi che diciamo che non si farà, perché il finanziamento non c´è. Dipende dalle alienazioni del patrimonio immobiliare della Provincia. E fino ad ora non si vende. Per questo si sapeva da mesi che ci si doveva contenere nel numero delle! iscrizioni perché limitati sono gli spazi».
Sulla succursale di Sant´Antonino da palazzo Nievo si frena: «Resteranno alcune classi del “Lampertico” e le aule riservate agli studenti del “Da Schio” resteranno uguali anche per il prossimo anno. Il preside non ci potrà fare affidamento, almeno per il momento».
Cristina Giacomuzzo