LA POLEMICA. La replica al preside («Vada al Sud») giudicata razzista
All’istituto alberghiero le cucine diventano bollenti Sozzo: «Si può fare lezione anche col microonde ma la qualità delle strutture si riflette sui ragazzi»
La cucina si riscalda. La risposta del commissario della Provincia Attilio Schneck al preside del Da Schio ha fatto innalzare la temperatura all’interno della scuola. «Le continue lamentele di Sozzo sono fuori luogo. Non ci sono più risorse nemmeno per intervenire su alcuni immobili per adeguarli alle norme antincendio - aveva detto l’altro giorno Schneck riferendosi alla richiesta avanzata dal dirigente dell’istituto di via Baden Powell di poter contare su un maggior numero di laboratori e soprattutto su una seconda cucina per i sempre più numerosi alunni dell’alberghiero - se non riesce a gestire questa situazione delicata se ne vada a fare il preside in una scuola del Sud».Parole che hanno avuto l’effetto di una bomba. Da una parte la presa di posizione dei docenti e di tutto il personale che ha espresso solidarietà al dirigente, dall’altra lo stesso preside che non ha digerito i toni usati dall’ex presidente di palazzo Nievo dal quale non aveva avuto risposte alle mail inviate qualche settimana fa e nelle quali si chiedevano lumi, appunto, sulle strutture destinate all’alberghiero. «Constato con rammarico che la comunicazione fra pubbliche amministrazioni funziona più sui mezzi di informazione che con i consueti e istituzionali strumenti», ironizza Sozzo che è anche avvocato, auspicando che «in futuro si riprenda la buona vecchia strada».
«Ribadisco - entra nel merito il preside - che il problema attuale del Da Schio è rappresentato soprattutto dalla mancanza dei laboratori per l’alberghiero, indirizzo di studi in crescita, non solo perché molto richiesto dai ragazzi, in linea con la tendenza nazionale, ma anche perché di recente costituzione. Siamo ‘solo’ al terzo anno, nei prossimi due avremo nuove prime e nessuna quinta in uscita, con il risultato che ci saranno molti più studenti degli attuali. Se i laboratori esistenti, uno di cucina e uno di sala, non sono sufficienti ora, a maggior ragione non lo saranno negli anni a venire, a partire da settembre».
L’sos va dunque in direzione dei laboratori e non delle aule, esigenza alla quale il preside del Da Schio si augura che la Provincia possa rispondere «per venire incontro alle legittime richieste del territorio». Attualmente all’alberghiero le classi sono 17 che a settembre saliranno a 23 per effetto di sei nuove prime e di nessuna classe in uscita. «Si può cucinare anche su un fornello da campo o con un microonde portato da casa - prosegue il preside - ma sono le strutture che garantiscono una formazione di qualità. Qualche giorno fa, al Consorzio degli alberghieri regionali, ho potuto constatare che quello di Vicenza è l’unico ad avere una sola cucina. Treviso ne ha ben cinque e altre realtà sono comunque più attrezzate della nostra».
Quanto alla rotazione delle classi suggerita da Schneck, Sozzo precisa che si tratta di una strategia già ampiamente applicata al Da Schio così come la limitazione delle iscrizioni «alla quale tra il disappunto delle famiglie siamo stati costretti a ricorrere da quest’anno proprio per mancanza di spazi». Infine alla frecciata più velenosa, quella che il commissario Schneck ha lanciato alla volta di Sozzo, invitandolo ad andare a fare il preside al Sud, Sozzo, ribatte: «In ordine al cortese e personale invito rivoltomi di andare a dirigere una scuola del Sud, lo accetto come consiglio e ne colgo la provocazione. So che ciascuno è più o meno legato al proprio territorio e comprendo chi dimostra attaccamento al proprio paese, come lo stesso commissario, pur non sapendo io quale sia quello di sua provenienza: perciò mi spiacerebbe per lui se egli, magari non vivendoci, non ci andasse».
Anna Madron
LA DIFESA. A prendere le difese del preside del Da Schio, Giuseppe Sozzo, sono anche i docenti, il personale Ata, gli alunni e il Comitato genitori dell’istituto che in una nota congiunta spiegano di essere «offesi» dalle dichiarazioni del commissario Schneck e parlano di richiesta legittima avanzata da parte del capo d’istituto all’Amministrazione provinciale riguardo la costruzione di una nuova cucina. «Non solo la problematica della scuola non è stata compresa - affermano - ma la risposta diretta al dirigente scolastico («se non riesce a gestire questa situazione delicata, se ne vada a fare il preside in una scuola del Sud») è offensiva sia nei confronti dello stesso e di tutte le componenti scolastiche del Da Schio, sia di tutti i cittadini». Sottolineano inoltre che «i problemi vanno affrontati rispondendo adeguatamente e non attaccando sul piano personale con risposte ‘razziste’. Ci chiediamo anche come mai la Provincia preferisca pagare annualmente l’alto affitto della cucina dell’istituto “San Gaetano” invece di risolvere il problema in maniera definitiva. Ricordiamo inoltre che tutti gli alberghieri necessitano di un numero adeguato di laboratori di sala bar e cucina».